Due
settimane primaverili:
se si escludono i primi due giorni dell'anno, che risentirono evidentemente
dell'ondata di gelo post-natalizia, le prime due settimane di gennaio hanno
visto prevalere condizioni meteo-climatiche primaverili. Abbiamo addirittura
avuto un'ondata di caldo anomalo, che è servita ad acuire ulteriormente
l'anomalia termica positiva. E a poco è servita la breve incursione fredda
dell'altro ieri, il cui merito è stato quello di riportarci almeno un po' di
freddo notturno.
Normalità
oppure no?:
Ni. Se dovessimo focalizzare l'attenzione esclusivamente sulle temperature si
tratterebbe senz'altro di un periodo decisamente anomalo. Ma dovendo valutare
tutti gli elementi a contorno, va detto che i periodi anticiclonici di gennaio
appartengono alla casistica del meteo mediterraneo invernale. Non a caso si
parla di "secche", ovvero di quelle lunghe fasi altopressorie capaci
di ridurre le precipitazioni al minimo indispensabile. Certo è che la facilità
con la quale si raggiungono elevati valori termici è qualcosa che in passato si
osservava raramente.
Il cambio
di guardia:
il giro di boa mensile, confermando le linee guida tracciate tempo addietro,
consegnerà un significativo riassetto barico continentale. Le perturbazioni
atlantiche, finora confinate sull'Europa settentrionale - più che di
perturbazioni sarebbe più corretto definirle tempeste - stanno guadagnando
terreno verso sud e presto riusciranno ad aprirsi un varco nel cuore del
Mediterraneo. La sterzata è imputabile all'indebolimento del Vortice Polare e
alla parziale ridistribuzione delle masse artiche, conseguentemente l'Alta
delle Azzorre potrà rimodellarsi ricollocandosi a ridosso dell'Europa
occidentale.
Neve sui
rilievi:
in apertura s'è posto l'accento sulla pesante anomalia termica positiva e lo si
è fatto non a caso. Le alte temperature registrate soprattutto in quota hanno
letteralmente devastato quel po' di neve caduta nell'arco delle festività
natalizie. Il ritorno del maltempo deve essere accolto con favore perché
finalmente osserveremo copiose nevicate dapprima sulle Alpi e successivamente
sulla dorsale appenninica. La speranza è che si tratti di un cambio di marcia
definitivo e non un semplice fuoco di paglia. Solo così la stagione invernale
sarà in grado di risollevare la testa dando agli operatori del settore un po'
di respiro.
Arriverà il
freddo:
il temporaneo richiamo d'aria mite, annesso alla prima perturbazione atlantica,
verrà sostituito dall'intervento di masse d'aria via via più fredde. Dopo la
componente polare marittima, dovrebbe subentrare la componente artica. I
modelli indicano, per la prossima settimana, la discesa di un nucleo artico fin
nel cuore del Mediterraneo. Il calo delle temperature non sarà eclatante, ma
servirà a riportarci su valori adeguati al periodo e le nevicate potrebbero far
visita alle basse quote del Centro Nord.
Focus:
evoluzione sino al 27 gennaio 2015
Giovedì avremo l'ultima giornata di bel tempo, salvo locali annuvolamenti su
Nordovest e Toscana. Venerdì assisteremo ad un rapido vigoroso peggioramento
sul Nord Italia: vi saranno piogge sparse in pianure, mentre sui rilievi alpini
cadranno copiosissime nevicate. Le precipitazioni si propagheranno gradualmente
alle tirreniche, nella giornata di sabato, poi arriveranno anche al Sud.
La prossima
settimana proporrà probabilmente condizioni meteorologiche prettamente invernali,
segnate dall'avvento di una massa d'aria fredda più vivace. La quota neve
registrerà un calo e come detto potrebbero verificarsi nevicate a bassa quota
nelle regioni Centro Settentrionali. Ciò che è importante rimarcare è la
ricomparsa di importanti nevicate tanto sulle Alpi quanto sulla dorsale
appenninica.
Evoluzione
sino al 01 febbraio 2015
Difficile dirvi quel che accadrà nei giorni più freddi dell'anno, quelli della
"merla".
Al momento propendiamo per la prosecuzione di scenari
invernali importanti, senza escludere però maggiori ingerenze anticicloniche
nelle regioni di ponente.
In
conclusione.
L'inverno, dopo una lunga pausa di riflessione, sta per entrare nel vivo.
Presto saremo nel pieno della maturità stagionale e le occasioni per incursioni
fredde anche rilevanti dovrebbero accrescersi.