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» » » » » L'inverno che non c'è... ma ci sarà?

Si torna in Autunno:
l'attuale configurazione ha scacciato via quel poco freddo affluito nell'ultima settimana, ripristinando temperature più consone alla stagione autunnale. Freddo che sta abbandonando anche il Nordovest, l'ultima roccaforte delle nevicate in pianura. Le dinamiche bariche le conoscerete, ma forse è bene rammentarle: un'ampia depressione atlantica, alimentata da aria polare-marittima, è scivolata sul Nord Africa andando a sviluppare una Bassa Pressione in transito sui mari meridionali.

Alluvioni senza fine:
negli ultimi mesi è divenuta consuetudine. Oramai abbiamo perso il conto delle regioni d'Italia sconvolte dai nubifragi. Oggi è toccato al Lazio, la situazione è critica anche in Toscana e monta la preoccupazione per il livello dei corsi d'acqua che transitano nel Triveneto. Qui, oltre alla pioggia, avremo la fusione dell'abbondante manto nevoso presente al di sopra dei 1000 metri.

L'allerta si sposterà al sud:
maltempo al capolinea? Neanche per idea. Come detto c'è un'area di Bassa Pressione che sta transitando sul Canale di Sicilia e che tenderà a risalire verso lo Ionio. Configurazione potenzialmente devastante, perché i venti di Scirocco continuerà ad imperversare nelle zone esposte ostacolando il normale deflusso delle acque e acuendo i fenomeni a causa dello stau orografico. Tratteremo i dettagli successivamente.

All'orizzonte l'Atlantico:
chi ci segue saprà che le cause degli scenari meteorologici sin qui registrati sono dipesi principalmente dalla vigoria sproporzionata del Vortice Canadese. Un Vortice in grado di sfornare aree cicloniche a gogo sul nord Atlantico: la destinazione iniziale, tra Dicembre e la prima parte di Gennaio, è stata l'Europa settentrionale. Ora, a seguito di uno spostamento dell'Alta delle Azzorre verso le coste occidentali europee e il blocco gelido russo verso est, l'unica valvola di sfogo è rappresentato dal bacino del Mediterraneo.

Il trend a medio termine:
in un primo momento prevediamo il ritorno delle correnti zonali, che andranno ad incentivare un quadro atmosferico simil-autunnale ovvero spiccata variabilità tra impulsi perturbati e intervalli più o meno brevi. In seguito, causa modifica nella struttura del Vortice Canadese, l'approfondimento di saccature in pieno Atlantico potrebbe incentivare la risalita di un promontorio anticiclonico nord Africano in direzione dell'Italia.

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Stratosfera osservata speciale: 
la suddetta rimonta anticiclonica potrebbe rappresentare un punto di svolta. Le dinamiche stratosferiche ampiamente dibattute negli ultimi giorni sembrano trovare riscontro negli ultimissimi aggiornamenti modellistici. Se lo split del Vortice Polare andasse in porto, propagandosi successivamente ai piani inferiori dell'atmosfera, probabilmente si avrebbe un terremoto barico che inciderebbe pesantemente sulle sorti della seconda metà di febbraio.
Focus: evoluzione sino al 13 febbraio 2014
L'ondata di maltempo imperverserà soprattutto al Sud tra sabato e domenica, proponendo piogge alluvionali nelle regioni ioniche. Altrove tempo variabile o instabile, instabilità che si presenterà anche ad inizio settimana prossima a causa di vari impulsi atlantici in arrivo da ovest.

Variazioni al tema potrebbero intervenire dopo la conclusione della prima decade, proponendoci la rimonta anticiclonica nord Africana e i primi sentori primaverili.
Evoluzione sino al 18 febbraio 2014
Che sia il punto di svolta? Difficile dirlo, ribadiamo il concetto: se le dinamiche stratosferiche andassero in porto, è probabile che l'inverno possa manifestarsi in modo più convincente anche alle nostre latitudini.

In conclusione.
Detta in parole semplici: siamo giunti all'ultima chance invernale. Se dovesse fallire, le porte alla primavera si spalancherebbero senza colpo ferire.

Ivan Gaddari - Meteogiornale

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